
Il prof. Baldassarre Santamaria nel suo libro parla dei nuovi reati tributari e delle violazioni amministrative L’evasione fiscale e la necessità di controlli efficaci e processi giusti. «Dobbiamo combattere la corruzione»
E' uno dei più autorevoli tributaristi italiani. Baldassarre Santamaria, professore di diritto tributario, da due anni presiede il collegio sindacale della Banca Popolare del Frusinate. Si sta impegnando per mettere in rete tutte le grandi risorse intellettuali e imprenditoriali del nostro territorio che lavorano in Italia e all’estero attraverso l’associazione Frusinati Oggi e in occasione dell’uscita della sua pubblicazione “I nuovi reati tributari e le violazioni amministrative” lo abbiamo intervistato per capire meglio come è cambiato e come si evolve il rapporto degli italiani con il fisco. Negli ultimi anni il reato tributario ha assunto un impatto più forte e marcato presso l’opinione pubblica... La sua rilevanza cresce e di conseguenza il legislatore ha necessità di prevedere pene più severe. È così?«Negli ultimi anni presso l’opi- nione pubblica il reato tributario ha assunto un notevole disvalore anche morale, diversamente da come è avvenuto nel passato. Di conseguenza il legislatore ha adeguato il sistema sanzionatorio a questo disvalore. Il problema è di poter attuare le pene con controlli efficaci e giusti processi tributari sia penali sia amministrativi». Dal punto di vista della quota di evasione fiscale sul Pil pro- dotto, l’Italia è un paese in grado di allinearsi alle economie più forti del pianeta?«Non è impossibile se riuscisse a ridurre l’evasione e parallelamente eliminare le spese inutili ed improduttive. In particolare dovrebbe combattere strenuamente la corruzione che è foriera di notevoli evasioni».Se in Italia, secondo le stime più prudenti, si perdono a causa dell’evasione quasi 200 miliardi (su 1.000 dell’intero continente) ciò deriva anche da una pressione fiscale inso- stenibile?«Innanzitutto va precisato che le cifre sull’evasione non sono univoche e dipendono dai sistemi di valutazione adottati, e comunque l’evasione può definirsi dilagante come ha affermato la Corte dei conti. Se ciò deriva da una pressio- ne fiscale insostenibile, è verosimile. Però occorre precisare che accanto a chi sostiene che la causa principale dell’evasione sia attribuibile alla pressione fiscale, c’è chi sostiene, con altrettanta credi- bilità, che la rilevante evasione de- termina l’aumento della pressio- ne fiscale. A mio parere entrambe le teorie sono sostenibili ma non in maniera assolutistica». Professore, questa non è un’intervista tecnica. È piuttosto l’incontro tra uno dei massimi esperti del settore e i lettori del suo territorio d’origine... Quindi le chiedo: da studioso della materia, quali ritiene le imposte più odiose? E quelle più dannose per la nostra economi a?«Le imposte più odiose e altresì le più dannose sono quelle che ar- recano indirettamente danno al- l’economia come la vituperata Irap e il cosiddetto super bollo per le auto di lusso e le imbarcazioni da diporto. con grave danno all’economia produttiva del setto- re e altresì con notevole nocumento al turismo italiano». Porterebbe più vantaggi in questo momento alla nostra economia una riduzione della pressione fiscale oppure una moratoria sui parametri di Maastricht riguardante almeno gli investimenti pubblici? «Sarebbero entrambi auspicabili tenendo conto che la riduzio più odiose? “ne della pressione fiscale porte- rebbe dei vantaggi più immediati, mentre una moratoria sui parametri di Maastricht avrebbe degli effetti non così immediati o comunque ritardati».Lei ha conosciuto da vicino, grazie al suo lavoro, buona parte della classe dirigente de- gli ultimi trent’anni. Pensa che l’Italia abbia oggi la possibilità di esprimere personale politico e imprenditoriale in grado di tirarla fuori dalle secche di questo periodo di grande in- certezza? «Sicuramente sì, bisogna saper scegliere le persone giuste per il posto giusto.
Sul piano politico il discorso è più complesso e difficile. Senza farsi attrarre dalle promesse mistificatorie, gli elettori dovrebbero saper scegliere le persone più efficienti, preparate e ancor di più oneste». Per quanto attiene all’economia della provincia ci sono i fondamentali per una ripresa?«Viviamo una crisi profonda, ma, come ha sottolineato un recente report della Banca d’Italia, possiamo farcela perché i fondamentali sono buoni e si avvertono sintomi di una ripresa generale, salvo il settore edilizio».Lei ha pubblicato un recente volume dal titolo “I nuovi reati tributari e le violazioni ammi- nistrative. Procedure di accer- tamento”. A chi si rivolge il suo libro?«Il mio libro serve a conoscere meglio le più rilevanti violazioni sia penali che amministrative in materia tributarie. Pertanto è utile a ogni cittadino che vuole essere in regola col fisco senza correre rischi di sorta ed è rivolto in particolare ai commercialisti che assistono assiduamente le persone fisiche e le società. È altrettanto utile agli avvocati, specie per le violazioni penali, ai giudici tributari, agli organi di controllo e a tutti gli esperti del settore».Lei è ideatore e presidente dell’associazione Frusinati Oggi... Un gruppo di persone che in tutto il mondo si sono affermate nella loro professione o nella loro impresa ma che sen- tono forte il desiderio di impegnarsi per il territorio…«L’associazione “Frusinati oggi” nasce con una precipua missione, quella di una chiamata a rac- colta, per il riscatto economico e sociale della Ciociaria, degli uomini più illustri originari del territorio come Carlo Salvatori, presidente Lazard e Allianz, Giuseppe De Rita, presidente del Censis, Maurizio stirpe, patron del Frusi- nate calcio e già presidente Unin- dustria Lazio, Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, Sir Rocco Forte e signora Olga For- te Polizzi, magnati alberghieri figli del celebre Lord Charles Forte, Domenico Polselli, presidente della Banca popolare del Frusinate e tanti altri che ricoprono ruoli importanti in ambito politico, istituzionale, imprenditoriale, bancario e universitario. Questo territorio, che ha dato i natali a illustri personaggi come Cicerone, San Tommaso d’Aquino, Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica, e che nel suo ambito si pregia dell’abbazia di Montecassino, famosa in tutto il mondo, delle abbazie di Casamari e Trisulti, della cattedrale e del campanile di Anagni, e di tante eccellenze del settore turistico-culturale, potrà richiamare un notevole flusso turistico che unitamente ad un risveglio economico, sociale e culturale potrà segnare veramente un momento di riscatto. E proprio in questa prospettiva va vista la mission dell’associazione Frusinati Oggi di cui mi onoro di essere ideatore e presidente. Per ulteriori dettagli relativi a Statuto, soci ed eventi si può visitare il sito www.frusinatioggi.it».
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